di Marco Fantini
Il termine “vocologia” è stato
impiegato pubblicamente per la prima volta nel 1989 da George Gates,
otorinolaringoiatra dell’Università di Washington, in occasione della Pacific
Voice Conference di San Francisco, facendo riferimento al libro di Ingo Titze
intitolato appunto Vocology: the Science
and Practice of Voice Habilitation (Vocologia: la Scienza e la Pratica
dell’Abilitazione Vocale). In effetti la
paternità del termine è da tributare a Ingo Titze, PhD, scienziato della voce,
direttore del National Center for Voice and Speech presso l’università di Utah –
Salt Lake City.
La prima rivista scientifica a
riportare il termine “vocologia” nel titolo fu Logopedics Phoniatrics Vocology, dal 1997. L’anno seguente Katherine
Verdolini Abbott, PhD, cantante e scienziata della voce presso l’Università di
Pittsburgh, pubblicò sulla citata rivista l’articolo Guida alla Vocologia, che pose le basi per una concettualizzazione
della disciplina.
Come suggerisce Ingo Titze, in senso lato “vocologia” indica la scienza che si occupa dello studio della voce. Va da sé che lo studio della voce – a maggior ragione
se con approccio scientifico – è una
disciplina tutt’altro che semplice, soprattutto se pensiamo alla definizione
che viene data al fenomeno voce da
Oskar Schindler: “la voce si può definire come una sonorità (suono, rumore o
entrambi) prodotta direttamente o indirettamente dal corpo umano con valenza
informativa o comunicativa”.
Come suggerisce Ingo Titze, in senso lato “vocologia” indica la scienza che si occupa dello studio della voce.
In quanto disciplina professionale, la vocologia viene descritta da Titze come la scienza e la pratica
dell’abilitazione vocale, che include interventi di tipo valutativo,
diagnostico e comportamentale. Si può notare che, in questa definizione, viene
posta enfasi sul concetto dell’abilitazione piuttosto che su quello
dell’insegnamento, della riabilitazione o della terapia (sia essa medica o
chirurgica). “Abilitare” significa
rendere capace di; mettere qualcuno nelle condizioni di; consentire di.
L’abilitazione vocale rappresenta quindi un concetto più ampio rispetto al riparare
una voce o riportare una voce patologica ad una condizione primitiva; implica il processo di potenziamento e rafforzamento di una voce, volto al
raggiungimento di specifici bisogni del professionista vocale (siano essi
nell’ambito del canto, della recitazione o della tecnica oratoria).
Come si può intendere da quanto
sopra esposto, negli USA la vocologia ha acquisito probabilmente una
connotazione diversa rispetto a quella che ha attualmente nel nostro paese. Essa
viene infatti riconosciuta come disciplina a sé stante, facente parte
dell’insieme più vasto delle “communication sciences”, che includono per altro
la foniatria, la logopedia e l’otorinolaringoiatria.
In Italia invece la vocologia
rappresenta una super-specializzazione che, come suggeriscono Franco Fussi e
Silvia Magnani, circostanzia e fornisce competenze alle figure professionali
che si occupano della cura e abilitazione della voce professionale ed artistica, combinando e favorendo il dialogo tra
discipline mediche (foniatria, otorinolaringoiatria, logopedia etc.) con
discipline non propriamente mediche, quali la pedagogia vocale nel canto, nella
dizione, nella voce attoriale e nell’oratoria in genere. La vocologia non è una
laurea né un diploma, vale a dire che il titolo non connota una figura
professionale, ma attribuisce una competenza, indipendentemente dalla
professione di base (medico, logopedista, maestro di canto etc.). E’ quindi un titolo
con valenza integrativa, non qualificante.
In questa prospettiva, il
vocologo (o esperto in vocologia) è un professionista che ha acquisito
particolare competenza in campo vocale tramite un percorso di studio formalmente
riconosciuto e che utilizza tale competenza all’interno del proprio campo
professionale. Al fine di evitare
fraintendimenti, il termine andrebbe impiegato solamente da soggetti formati e
accreditati presso corsi universitari riconosciuti e andrebbe associato all’esplicitazione
formale del titolo della propria figura professionale.
Fonti:
- Titze I, Abbott KV. Vocology - The Science and Practice of Voice Habilitation. National Center for Voice and Speech editore, 2012.
- Schindler O. La Voce – fisiologia, patologia, clinica e terapia. Piccin editore, 2009.
- Fussi F, Magnani S. Le competenze e i limiti delle figure professionali che si occupano di voce artistica: norme deontologiche. Atti dell’VIII Corso Internazionale di Foniatria e Logopedia La Voce Artistica, 2011.
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